La differenza tra biadesivo normale e biadesivo strutturale? Caratteristiche

Che differenza c'è tra biadesivo normale e biadesivo strutturale? Di certo dall'esterno non si potrebbe pensare che il mondo dei nastri biadesivi sia così ricco e diversificato.

C'è chi per esempio passa tutta la vita nella convinzione che il nastro biadesivo sia quel piccolo rotolo che si usa a Natale per incollare i fiocchetti ai pacchi regalo, senza quindi dover usare un “anello” di scotch.

Ma quello è solo uno dei tantissimi tipi di nastro biadesivo industriale, e peraltro il più debole e meno stupefacente. In commercio esistono infatti nastri biadesivi per i più differenti utilizzi, che variano sia per il tipo di supporto utilizzato – e quindi per il materiale posto tra le due parti adesive – sia per l'appunto per quanto riguarda il tipo di collante impiegato.

Al variare di questi due elementi, come anche al variare delle dimensioni e degli spessori, muta completamente il tipo di nastro biadesivo forte, il quale nel caso dei rotoli a più alte prestazioni diventa un alleato fenomenale nell'industria come nell'edilizia.

Quando si parla di nastri particolarmente forti, come forse avrai notato sfogliando le pagine del nostro store online, si parla di biadesivo strutturale o semi-strutturale. Ma che cosa significa?

E che differenza c'è tra biadesivo normale e biadesivo strutturale? Vediamo quando è possibile utilizzare questo termine per qualificare i nastri biadesivi.

La differenza tra biadesivo industriale normale e biadesivo strutturale: partiamo dagli adesivi

Per capire quale differenza esiste tra biadesivo normale e biadesivo strutturale è bene partire dalla particolarità degli adesivi strutturali, ovvero di quegli adesivi venduti generalmente in pasta che si sono sviluppati a partire dalla metà del secolo scorso, nel settore aerospaziale.

Come è noto infatti ci sono tantissime nuove tecnologie nate nel modo specifico per un utilizzo aerospaziale e poi divenute di uso quotidiano: pensiamo ai termometri auricolari (nati dai termometri a infrarossi della Nasa), agli strumenti senza fili, alle suole ammortizzate delle scarpe, alle lenti antigraffio (nate dai vetri dei caschi degli astronauti) e via dicendo.

I biadesivi strutturali fanno parte di questo grande gruppo. Di fatto sotto questo ombrello si raccolgono degli adesivi in grado di sopportare grandi sforzi meccanici, tali da sostituire i classici metodi di giunzione attraverso l'impiego di chiodi, di viti, di rivettature e di saldature.

Ma perché si parla proprio di adesivi strutturali, e quindi di conseguenza anche di biadesivi strutturali? In realtà tra gli adesivi strutturali ricadono adesivi di concezione molto diversa.

Il fattore comune è per l'appunto l'elevata prestazione meccanica, data dalla capacità dell'adesivo di diventare parte “strutturale” del materiale sul quale viene applicato, diventando così anche maggiormente resistente di fronte alle vibrazioni.

Come si diceva, esistono diversi tipi di adesivo impiegato per avere degli incollaggi strutturali: si parla di resine acriliche, di resine epossidiche o di resine poliuretaniche.

I biadesivi strutturali e i biadesivi normali

Come sappiamo esistono biadesivi con diverse capacità meccaniche, e come abbiamo visto i biadesivi strutturali svettano per le applicazioni in campo edile e industriale.

Ma questo non vuol dire, va sottolineato, che in questi campi esistano solo i nastri biadesivi strutturali: ci sono infatti anche tanti altri biadesivi ad alte prestazioni di assoluto riguardo, pur non venendo indicati come strutturali dai rispettivi produttori.

Un esempio di nastro biadesivo strutturale

Un tipico esempio di nastro biadesivo strutturale è il nastro VHB 4936 di 3M, disponibile nel nostro negozio online in 5 diverse larghezze, dai 9 millimetri ai 25 millimetri.

Si tratta in questo caso di un biadesivo strutturale ottenuto con della schiuma acrilica a celle chiuse, e che risulta sensibile alla pressione. Grazie alla sua struttura risulta altamente conformabile ed efficace anche sulle superfici non perfettamente omogenee, andando ad aderire e a “fondersi” lì dove il materiale presenta delle asperità.

Nello specifico, in questo caso, 3M propone come ideale l'utilizzo di questo nastro biadesivo strutturale non solo su alluminio, acciaio inox, acciaio zincato, compositi, plastiche, acrilico, policarbonato e ABS, ma anche su legno verniciato e sigillato, nonché sul cemento.

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