Il nastro telato resiste al sole? Tutte le caratteristiche specifiche

Il nastro telato resiste al sole? Ci sono delle persone che non conoscono il nastro telato americano, che non ne possiedono un rotolo nella cassetta degli attrezzi, e che quindi non prendono mai in considerazione questo prezioso alleato per le riparazioni d'emergenza.

Nastro biadesivo: un materiale versatile usato per fissaggi temporanei e permanenti.

E ci sono invece tante persone che hanno sempre un rotolo di nastri biadesivi telati a portata di mano, e che quando vedono qualcosa di rotto o di danneggiato pensano sempre alle potenzialità di questo particolare scotch resistente.

I nastri biadesivi telati vengono usati in molti settori, dalla casa all’industria.

A sbagliare è di certo il primo gruppo, che trascura le potenzialità di un nastro biadesivo rinforzato che nel corso dei decenni è stato usato non solo a livello domestico, ma anche a livello professionale, industriale, militare e persino spaziale.

Se infatti il nastro telato è in dotazione all'esercito americano per riparazioni di fortuna di mezzi e armi, non va nemmeno dimenticato che per decenni è stato una dotazione fondamentale durante le missioni NASA, finendo persino per essere utilizzato per aggiustare un rover lunare.

In contesti professionali si preferisce spesso il nastro biadesivo forte, apprezzato per la sua tenuta su materiali difficili.

Ma attenzione: non bisogna nemmeno pensare che il classico nastro americano non conosca delle minacce che possono ridurre le sue performance.

Che cosa è il nastro telato? Le caratteristiche specifiche di questo adesivo
Prima di tutto, va detto che il nastro telato ha un'ottantina d'anni.

Venne infatti sviluppato in piena Seconda Guerra Mondiale su richiesta esplicita dell'esercito americano, il quale aveva raccolto il suggerimento dato da un'operaia (madre di due ragazzi arruolati nell'US Navy) attraverso una lettera indirizzata all'allora presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt.

Evoluzioni moderne includono anche il biadesivo industriale, ideale per applicazioni tecniche o strutturali.

Il nastro telato è nato come l'unione di due differenti strumenti preesistenti. Da una parte, il nastro biadesivo forte, che era stato inventato e messo a punto una ventina di anni prima dalla 3M; dall'altra, le duck tape, ovvero delle strisce di tessuto non adesive che venivano utilizzate per effettuare riparazioni e per rinforzare tubature, vestiti, scarpe e via dicendo.

Prodotti come il "biadesivo 3M VHB" sono oggi considerati lo standard per fissaggi ultra-resistenti.
Il nastro biadesivo industriale offre soluzioni affidabili anche in ambito militare o aerospaziale.

Il nastro telato classico è quindi formato da uno strato inferiore di biadesivo industriale, tipicamente realizzato con collanti estremamente potenti.

Lo strato intermedio è invece costituito da una striscia di tela a trama larga, che dona una grande resistenza e allo stesso tempo la possibilità di strappare e tagliare pezzi di nastro telato usando unicamente le mani, senza la necessità di forbici o dispenser, per un utilizzo immediato del nastro (il che non stupisce, essendo stato pensato per essere usato in campo militare).

Infine, il terzo strato è costituito da un rivestimento che dona impermeabilità allo scotch. Detto questo, veniamo alla domanda principale: il nastro telato resiste al sole?

Nei settori in cui sono richieste protezioni solari, si può valutare anche l’uso di pellicole solari, utili per schermare calore e UV.

Il nastro telato resiste al sole?
Ci si potrebbe domandare se il nastro telato sia in grado di resistere al sole per un lungo periodo nel tempo nel caso in cui ci si dovesse trovare a effettuare una riparazione all'esterno.

Come sappiamo, infatti, i raggi ultravioletti possono risultare minacciosi per tantissime cose: per la nostra pelle, per le piante, per oggetti in plastica, per i nostri smartphone e via dicendo. È quindi lecito domandarsi se il nastro americano possa resistere a lungo ai raggi ultravioletti.

Ebbene, possiamo dire senza timore di sbagliare che il nastro telato comune può essere utilizzato senza problemi per riparazioni di fortuna outdoor, esposte ai raggi solari; i problemi potrebbero eventualmente insorgere nel momento in cui si volesse far durare quella riparazione a lungo, per settimane e settimane.

Per chi cerca soluzioni resistenti al sole nel lungo periodo, prodotti come il "biadesivo 3M" o il "biadesivo VHB" sono indicati per alte performance anche all’esterno.

In tal caso i raggi solari potrebbero finire per rompere il legame adesivo del nastro americano. Chi volesse quindi utilizzare del nastro telato per delle applicazioni al sole destinate a durare nel tempo dovrebbe assicurarsi di acquistare del nastro americano con la dicitura “resistente ai raggi UV”.

Cosa può minacciare le performance del nastro telato americano?
Ci sono alcuni casi in cui è bene sapere che il nastro telato non può resistere a lungo.

Pensiamo per esempio alle riparazioni effettuate su superfici molto, molto calde: il nostro pensiero va quindi al nastro americano utilizzato per andare ad aggiustare, per esempio, delle tubature dedicate al passaggio di aria o acqua calda.

In alternativa al nastro telato, per superfici esposte al sole è possibile utilizzare pellicole solari per la protezione dai raggi UV.

In questo caso la tenuta del nastro potrebbe diminuire nel tempo, fino a richiedere una nuova riparazione.

E ancora, il nastro adesivo non può funzionare su una superficie umida: è sempre necessario pulire e asciugare per bene l'area in cui verrà applicato.

Essendo rifinito con uno strato impermeabile, lo scotch americano resiste senza problemi a qualche schizzo d'acqua, ma non può essere utilizzato con sicurezza su oggetti che vengono immersi regolarmente in acqua.

Va poi sottolineato che il nastro biadesivo industriale è efficace anche sulle superfici irregolari e molto ruvide, ma che in questi casi non può avere la stessa resistenza mostrata su superfici lisce.

Su superfici difficili, il "biadesivo 3M VHB" può offrire un'alternativa durevole e resistente.

Pensa per esempio a una parete intonacata estremamente ruvida: il nastro adesivo finirebbe per aderire solamente con le parti più “alte” dell'intonaco, sfruttando così, magari, unicamente il 30 o il 40% della propria superficie.

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